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Cosa non sai dell’ASPIRINA?

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Introduzione e Storia

L’aspirina, o Acido Acetilsalicilico (ASA), è uno dei farmaci più antichi e utilizzati al mondo, con una storia che risale all’antichità. Le sue proprietà curative erano già note ai tempi degli Egizi e di Ippocrate, che utilizzavano la corteccia del salice per alleviare dolori e febbre.

  • Origine: Le proprietà della corteccia di salice (contenente salicina) erano note fin dall’antichità. Il Papiro di Ebers (1550 a.C.) menziona l’uso della corteccia di salice in polvere per febbri e dolori.
  • Scoperta: Nel 1828, il chimico tedesco Johann Buchner isolò la salicina. Successivamente, altri chimici lavorarono per ottenere composti più tollerabili.
  • Sintesi: La svolta avvenne nel 1897, quando Felix Hoffmann, un chimico della Bayer, riuscì a sintetizzare l’Acido Acetilsalicilico in forma stabile e meno irritante. Si dice che la sua motivazione fosse alleviare i dolori reumatici del padre, che non tollerava la salicina naturale.
  • Commercializzazione: La Bayer brevettò il composto nel 1899 con il nome “Aspirina”, derivato da “A” (per acetile) e “spir” (da Spirea ulmaria, una pianta ricca di salicilati).
  • Marketing: La Bayer attuò una strategia di marketing rivoluzionaria per l’epoca, marchiando le singole compresse e promuovendo lo slogan “chiedi l’aspirina Bayer”.
  • L’alternativa scartata: Inizialmente, la Bayer investì maggiormente sulla Diacetilmorfina (eroina), sintetizzata da Heinrich Dresser, considerata più promettente per la tosse e senza dipendenza (informazione rivelatasi poi errata).
  • Successo e controversie: L’Aspirina divenne rapidamente un farmaco essenziale, ampiamente utilizzato anche durante le guerre mondiali e l’influenza spagnola. Tuttavia, la storia del brand è macchiata dalle connessioni della Bayer (all’epoca parte della IG Farben) con il regime nazista e l’Olocausto.

2. Meccanismo d’Azione

L’efficacia dell’aspirina si basa sulla sua interazione con particolari enzimi chiamati cicloossigenasi (COX-1 e COX-2).

  • Inibizione degli enzimi COX: L’aspirina si lega in modo irreversibile agli enzimi COX, bloccando la produzione di prostaglandine.
  • Prostaglandine: Queste molecole sono coinvolte in diversi processi, tra cui l’attivazione dei recettori del dolore, l’aumento dell’infiammazione e la stimolazione della febbre. Riducendo la produzione di prostaglandine, l’aspirina allevia dolore, infiammazione e abbassa la febbre.
  • Effetto antiaggregante piastrinico: Nelle piastrine, l’aspirina blocca la produzione di trombossano A2 (tramite l’inibizione della COX-1), una sostanza che favorisce l’aggregazione delle piastrine e la formazione di coaguli di sangue (trombi). Questo effetto rende il sangue “più fluido”.
  • Dosi: Serve una dose molto più bassa (es. 100 mg) per ottenere l’effetto antiaggregante rispetto a quella necessaria per gli effetti antidolorifici/antinfiammatori (es. 500 mg).

3. Indicazioni e Benefici

L’aspirina è un farmaco versatile con diverse indicazioni.

  • Uso comune: Allevia dolori lievi-moderati (mal di testa, dolori articolari, muscolari, mestruali) e abbassa la febbre.
  • Prevenzione cardiovascolare (secondaria): È ampiamente prescritta per prevenire infarti e ictus in persone che hanno già avuto uno di questi eventi (“prevenzione secondaria”). Questo beneficio deriva dalla sua azione antiaggregante piastrinica.
  • Prevenzione cardiovascolare (primaria): Studi recenti hanno ridefinito le indicazioni per la prevenzione cardiovascolare in persone che non hanno mai avuto un evento (“prevenzione primaria”). Le metanalisi più recenti mostrano una riduzione del rischio di infarto del 9% e di ictus del 10% in prevenzione primaria, ma non una riduzione della mortalità.
  • Indicazioni attuali per la prevenzione primaria: Le linee guida del 2022 suggeriscono l’uso dell’aspirina in prevenzione primaria solo in individui tra i 40 e i 59 anni con un alto rischio cardiovascolare (superiore al 10% a 10 anni), valutato da un medico. Al di fuori di questa fascia d’età o in presenza di rischio moderato, i rischi superano i benefici. “Dopo i 60 anni invece l’assunzione di aspirina non si associa a nessun tipo di beneficio Anzi è la fascia in cui più frequentemente ci sono delle conseguenze spiacevoli come i sanguinamenti”.
  • Sindromi specifiche: Utilizzata a basse dosi nel trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini (sebbene il paracetamolo sia spesso preferito per abbassare la febbre nei bambini a causa del rischio di sindrome di Reye).

4. Rischi ed Effetti Collaterali

Nonostante i benefici, l’aspirina presenta rischi significativi, soprattutto legati al sanguinamento e all’irritazione gastrointestinale.

  • Aumento del rischio di emorragia: L’effetto antiaggregante, sebbene benefico per prevenire i trombi, aumenta il rischio di sanguinamenti. Le metanalisi indicano un aumento del rischio di emorragie del 46% in prevenzione primaria. Questi sanguinamenti possono verificarsi non solo a livello gastrointestinale ma anche in altri distretti, inclusa l’emorragia cerebrale.
  • Irritazione gastrica/Ulcere: L’aspirina blocca la COX-1, che è cruciale per la produzione di prostaglandine protettive per la mucosa gastrica. Questo aumenta il rischio di gastrite, ulcere e sanguinamenti gastrointestinali. Assumere l’aspirina a stomaco pieno può aiutare a minimizzare questi problemi, così come l’uso di formulazioni gastroresistenti.
  • Inibitori di Pompa Protonica (IPP): Sebbene un tempo l’associazione di aspirina e IPP fosse comune per proteggere lo stomaco, le linee guida attuali suggeriscono di valutarne la necessità in base ai fattori di rischio individuali (età > 65 anni, storia di ulcere/emorragie, uso concomitante di altri farmaci, infezione da Helicobacter pylori). L’uso a lungo termine di IPP può comportare rischi (osteoporosi, infezioni intestinali, malassorbimento).
  • Sindrome di Reye: Un effetto collaterale raro ma grave nei bambini tra i 4 e 9 anni che assumono aspirina durante infezioni virali (influenza, varicella). Causa danni al fegato e al cervello. Per questo, l’aspirina è controindicata in età pediatrica.
  • Reazioni allergiche: Possibili eruzioni cutanee o difficoltà respiratorie.
  • Tossicità da overdose (Salicilismo): Dosi elevate possono causare nausea, vomito, tinnito (fischio alle orecchie), vertigini e, in casi estremi, coma.

5. Aspetti Particolari e Nuove Prospettive

  • Prevenzione del Cancro: Studi recenti e metanalisi hanno evidenziato un potenziale beneficio dell’aspirina nella riduzione del rischio di alcuni tipi di tumore, in particolare del colon-retto, ma anche della mammella, polmone e prostata. L’effetto sembra legato all’inibizione degli enzimi COX, che riducono l’infiammazione e la formazione di prostaglandine, le quali possono facilitare la crescita tumorale e la formazione di metastasi (dilatando i vasi linfatici). L’evidenza suggerisce una riduzione del rischio di ogni tipo di cancro di circa il 10% con l’uso quotidiano. Questo beneficio sembra superare il rischio di sanguinamento in alcuni contesti. Alcuni ricercatori parlano di “una prova emergente sulla protezione contro il cancro dell’aspirina evidenziando un momento entusiasmante per la prevenzione contro il cancro”. Tuttavia, “per adesso non abbiamo dati a riguardo” su un favorevole rapporto rischio-beneficio per un uso generalizzato a scopo anti-aging o di prevenzione oncologica primaria senza valutazione medica.
  • Longevità e Anti-aging: Alcune fonti menzionano l’associazione tra uso di aspirina e longevità, talvolta sostenuta da biohacker o personaggi famosi. Tuttavia, le fonti analizzate non forniscono “alcuna evidenza scientifica di rischio beneficio favorevole al momento” per l’uso continuato a basse dosi a scopo anti-aging.
  • Lipoproteina(a): La lipoproteina(a), un trasportatore di colesterolo geneticamente determinato con effetto protrombotico, può influenzare la valutazione del rapporto rischio-beneficio dell’assunzione di aspirina in prevenzione cardiovascolare.

6. Aspirina vs Integratore vs Stile di Vita

Le fonti sottolineano con forza che l’aspirina è un farmaco e non un integratore. Il suo utilizzo, specialmente a lungo termine, richiede una valutazione medica approfondita.

  • Farmaco, non integratore: “L’Aspirina … non va considerata come un integratore … resta comunque un farmaco”. “l’aspirina … non sono integratori sono farmaci”. Utilizzare farmaci (anche da banco come l’aspirina) “come se fossero integratori E al di fuori delle indicazioni ufficiali è sempre sbagliato e pericoloso”.
  • Ruolo del medico: Solo un medico può valutare correttamente i rischi e i benefici in base alla storia clinica, ai fattori di rischio e alle linee guida scientifiche aggiornate. L’automedicazione con aspirina è sconsigliata e pericolosa. “solo un medico può valutare correttamente i rischi e i benefici prescrivendo L’Aspirina”. “assumere farmaci senza che un medico vi spieghi bene le cose può portare a gravi conseguenze per la salute”.
  • Stile di Vita: Le fonti evidenziano che in molti casi, specialmente per la prevenzione primaria dopo i 60 anni o in assenza di alto rischio cardiovascolare, alternative valide e spesso superiori includono un miglioramento dell’alimentazione, l’esercizio fisico regolare e la gestione dei fattori di rischio (fumo, alcol, diabete, pressione alta).
  • Dieta e salicilati: È interessante notare che i salicilati, il principio attivo precursore dell’aspirina, sono presenti in molte piante. Le diete a base vegetale possono portare a livelli ematici di salicilati comparabili a quelli ottenuti con basse dosi di aspirina. I salicilati alimentari possono inibire gli enzimi COX in vitro e contribuire agli effetti benefici di una dieta vegetariana, con il vantaggio aggiuntivo di fornire vitamine, minerali e fibre che proteggono lo stomaco dai rischi di sanguinamento. “una dieta fatta principalmente di piante ti porta ad avere gli stessi benefici gli stessi vantaggi che ha l’aspirina presa tutti i giorni Nella quantità di salicilati che hanno un effetto inibitorio sugli enzimi Cox”.

7. Conclusioni Chiave

  • L’aspirina è un farmaco potente e storicamente importante con benefici comprovati nella prevenzione cardiovascolare secondaria e, in contesti molto specifici e valutati da un medico, anche nella prevenzione primaria.
  • Nonostante i suoi benefici, l’aspirina comporta rischi significativi, in particolare sanguinamenti (gastrointestinali e non solo) e irritazione gastrica.
  • Le recenti linee guida limitano l’uso dell’aspirina in prevenzione primaria a individui tra i 40 e i 59 anni con alto rischio cardiovascolare. Dopo i 60 anni, i rischi generalmente superano i benefici.
  • È un farmaco, non un integratore. L’automedicazione è pericolosa. La decisione di assumere aspirina deve essere sempre basata su una valutazione personalizzata del rapporto rischio-beneficio da parte di un medico qualificato.
  • Esiste un potenziale ruolo dell’aspirina nella prevenzione di alcuni tipi di cancro, ma l’evidenza attuale non supporta un uso generalizzato a questo scopo senza supervisione medica.
  • Alternative basate sullo stile di vita (dieta sana, esercizio fisico) sono spesso più sicure ed efficaci per la prevenzione in assenza di indicazioni specifiche per l’aspirina.

In sintesi, l’aspirina è uno strumento prezioso in medicina, ma il suo utilizzo richiede consapevolezza, prudenza e soprattutto la guida di un medico. L’idea di usarla come un semplice “integratore” preventivo per tutti è errata e potenzialmente dannosa.

 

 

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