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Giuliano Preparata e la Fusione Fredda

Oggetto: Analisi dei principali temi e fatti emersi dalle dichiarazioni del fisico Giuliano Preparata, Emilio Del Giudice e altri, riguardo la ricerca sulla fusione fredda in Italia, con particolare enfasi sui boicottaggi percepiti, le ragioni di tale ostilità e il confronto con la fusione calda (ITER).Fonti: Estratti da “FUSIONE FREDDA – Giuliano PREPARATA” (Video/Intervista)

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Sintesi Esecutiva:

Le dichiarazioni del fisico Giuliano Preparata e dei suoi collaboratori presentano la fusione fredda non come un’ipotesi speculativa, ma come una “realtà al di là di ogni ragionevole dubbio” che è stata sistematicamente boicottata. Questo boicottaggio, secondo gli intervistati, non proviene solo dalla “scienza ufficiale” e dalla “finanza internazionale”, ma da tutti i “poteri forti”. Al centro della discussione vi è un piccolo laboratorio privato a Milano, dove Martin Fleischmann, Giuliano Preparata ed Emilio Del Giudice stanno sviluppando un procedimento di fusione fredda per il riscaldamento dell’acqua. Il documento esplora le differenze fondamentali tra fusione calda e fredda, illustra il funzionamento dell’esperimento condotto a Milano, sottolinea l’enorme potenziale energetico ed economico della fusione fredda e denuncia le ragioni politiche ed economiche che ostacolerebbero la sua accettazione e il suo finanziamento, in netto contrasto con i cospicui investimenti nella fusione calda (ITER).

Principali Temi e Idee:

  1. La Fusione Fredda come Realtà Boicottata:
  • Preparata afferma categoricamente che la fusione fredda è “una realtà al di là di ogni ragionevole dubbio”.
  • Denunciano un “boicottaggio… tenace e insensato dalla scienza ufficiale e dalla finanza internazionale e da tutti i poteri forti”.
  • Nonostante il boicottaggio, circa 100 fisici in tutto il mondo continuano a credere nella fusione fredda come “la scoperta scientifica del secolo”.
  1. Differenze Fondamentali tra Fusione Calda e Fredda:
  • La fusione (la combinazione di nuclei atomici per rilasciare energia) richiede di superare una forte repulsione elettrostatica tra i nuclei stessi (cariche positive).
  • Fusione Calda: Supera questa barriera utilizzando “alte temperature e pressioni che esistono nel centro delle stelle” (come avviene nei Tokamak o nel progetto ITER). Questo metodo è descritto come “calda perché si usa l’agitazione termica ad altissime temperature”.
  • Fusione Fredda: Supera questa barriera “mettendo questi nuclei in una matrice metallica dentro un metallo come il Palladio”. In questa matrice, i nuclei “sono in grado di avvicinarsi tanto da cominciare a fondere Senza bisogno alcun bisogno di arrivare a questi enormi temperatura”.
  1. L’Esperimento di Milano:
  • Il laboratorio di Milano è descritto come “un piccolo laboratorio privato in via Amper”.
  • Utilizza una “cella dove è inserito un filo di Palladio avvolto a spirale” immerso in “acqua pesante (deuterio)”.
  • Mediante elettrolisi, si genera “un eccesso di calore” che viene misurato tramite un calorimetro.
  • L’acqua entra nel calorimetro a una certa temperatura ed esce “a una temperatura maggiore di quella in cui entra”.
  • Vengono citati risultati sperimentali in cui il sistema “stava producendo più energia di quanta ne entrasse” (ad esempio, producendo 11W a fronte di 8W in ingresso per 3 giorni consecutivi).
  • Vengono citati casi di presenza di Elio-4, considerato una “scoria con una radioattività pari al fondo naturale”, che “confermerebbe quindi che si tratta di fusione nucleare”.
  1. Il Potenziale Economico e Energetico della Fusione Fredda:
  • Il potenziale è descritto come “incredibile”.
  • Si ipotizza la realizzazione di dispositivi da “10 kW” con costi minimi: “1 grammo di Palladio costa… 152.000 lire [vecchie lire, ndr]”, e “1 litro di acqua pesante… Costa 4 450.000 lire al litro”.
  • Un dispositivo da 10 kW potrebbe “far funzionare un appartamento” per “un tempo dell’ordine di 500 anni”.
  • L’energia è considerata “praticamente inesauribile perché una parte su 6000 dell’acqua è acqua pesante”.
  1. Le Ragioni del Boicottaggio e del Contrasto con la Fusione Calda (ITER):
  • La domanda cruciale è: “chi potrebbe volere il successo di questa ricerca?”. La risposta implicita è che molti non lo vogliono.
  • Uno dei problemi principali è il “forte impatto economico” che la fusione fredda potrebbe avere, anche se non è “detto che l’avrà”.
  • La “scienza ufficiale”, i “comitati scientifici” e figure come Rubia (che non ha voluto commentare) sono accusati di non considerare esperimenti “che costano due lire così promettenti”.
  • La scienza è descritta come “ridiventata una stretta ancella degli interessi economici e di potere”.
  • Il rifiuto è legato a “grandi capitali in gioco” e al rischio di un “enorme disinvestimento di capitali” e “migliaia di persone che perdono il loro posto di lavoro” nel settore della fusione calda.
  • Viene citato esplicitamente il progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), descritto come una “enorme macchina mondiale” che dovrebbe costare “30.000 miliardi in 10 anni”.
  • ITER è criticato perché “difficilmente funzioneranno” e “Non sono affatto pulite” (nonostante dovrebbero “dare energia pulita”).
  • L’investimento dell’Italia in ITER è visto come un “gravissimo errore” guidato da “interessi talmente grossi sia di una grosse comunità di scienziati… sia delle grandi industrie che devono fornire pezzi eccetera”. Viene citato l’esempio del presidente di una commissione ITER proveniente dalla Finmeccanica (Ansaldo) interessata a “grossissime commesse nella realizzazione di Magneti superconduttori”.
  • Questo “business drogato fa l’interesse di un certo ceto di industriale scientifico ma sicuramente secondo me non fa interesse ai cittadini”.
  • L’Italia ha dimostrato interesse ad ospitare ITER nell'”Italia meridionale” per avere accesso ai “fondi strutturali della comunità europea”, destinati a “dare sviluppo a certe zone depresse”. La fusione fredda non ha i requisiti di un “progetto imponente” necessario per accedere a tali fondi perché “gli esperimenti costano poco”.
  • Il fatto che gli esperimenti di fusione fredda costino “pochi miliardi l’anno” e richiedano solo “4 5 di questi laboratori” per arrivare a “una situazione assolutamente definitiva sulla natura del fenomeno” evidenzia l’assurdità del disinteresse ufficiale.
  1. Le Critiche alla Fusione Fredda e le Controrisposte:
  • Gli scettici criticano la fusione fredda principalmente per la mancanza di “riproducibilità” e l’assenza delle “indicazioni necessarie” della fusione nucleare, come l’emissione di “neutroni”, “particelle Alfa” o “trasmutazione di elementi”.
  • Queste critiche vengono definite “stupidi” e vengono accusate di voler “liquidare in tronco tutta la fusione fredda”.
  • Viene sostenuto che “non si può dimostrare che una cosa è vera si può solo dimostrare che una cosa è falsa ma finché non sei riuscito a dimostrare che è falsa quel qualcosa rimane vero”.
  • La mancanza di riproducibilità “a uno stadio molto poco avanzato” è vista come un modo per “chiudere il sistema” e un pretesto per non indagare a fondo eventi anomali come “picco” di temperatura che indicano una “sorgente di calore”.
  • Si paragona la situazione ai primi tempi della radio di Marconi, dove i segnali non sempre erano percepiti (“solo di notte e non di giorno”), a indicare che la non riproducibilità può dipendere dalla mancanza di conoscenza di tutte le condizioni necessarie.
  1. Il Ruolo dei Poteri e la Congettura Finanziaria:
  • Viene presentata una congettura (“la congettura di Emilio”) riguardo il ruolo della “finanza mondiale” nel bloccare la fusione fredda.
  • L’idea è che la finanza “non siamo pronti a gestirla” e “dobbiamo rientrare dagli ammortamenti”, citando la “guerra del Golfo” come esempio di spese che richiedono tempo per essere recuperate.
  • La fusione fredda rappresenterebbe una minaccia (“qua siamo fregati”) a questi piani finanziari.
  • Viene ipotizzato che chi potrebbe sviluppare la fusione fredda (come Fleischmann, Preparata e gli italiani) potrebbe decidere di “vendiamo il brevetto” o, peggio, “lo teniamo in cassetta” e “ci facciamo pagare per non usarlo”.
  1. Discriminazione e Mancanza di Supporto Ufficiale:
  • Gli enti di finanziamento alla ricerca negli USA (Department of Energy, National Science Foundation) non finanziano più la fusione fredda perché “hanno deciso che era una palla”.
  • La General Electric, “principale produttore mondiale di centrali”, non vede di buon occhio una tecnologia basata su “pile” (dispositivi di fusione fredda decentralizzati), perché il valore aggiunto delle centrali complesse e centralizzate è maggiore.
  • Viene denunciata una “certo tipo di discriminazione”, come la difficoltà di “pubblicare un articolo che parli esplicitamente di fusione fredda su una rivista di quelle tradizionali tipo il physical radio”.
  • In Italia, si considera “assurdo che… non ci sia nello stesso Ministero un programma che costerebbe un miglio di volte di meno” (rispetto ai 30.000 miliardi per ITER) per finanziare la ricerca sulla fusione fredda.
  • Il laboratorio di fusione fredda all’ENEA è ubicato in un “ripostiglio”, a dimostrazione della scarsa considerazione di cui gode questa ricerca.
  • La scienza ufficiale è criticata per non voler “abbandonare una teoria che si rivelava sbagliata” quando sono in gioco “grandi capitali”.

Fatti Importanti Citati:

  • Circa 100 fisici a livello mondiale credono nella fusione fredda.
  • Laboratorio di Milano in via Amper con Fleischmann, Preparata e Del Giudice.
  • Utilizzo di Palladio e acqua pesante (deuterio) nell’esperimento.
  • Misurazione di eccesso di calore tramite calorimetro.
  • Risultati sperimentali di produzione di energia superiore all’input (ad esempio, 11W prodotti con 8W in ingresso).
  • Rilevamento di Elio-4 come potenziale scoria.
  • Stima del costo di un dispositivo da 10kW: 1g di Palladio (150-200 mila lire), 1L di acqua pesante (400-450 mila lire).
  • Durata stimata di un dispositivo da 10kW: 500 anni.
  • Progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) con costo stimato di 30.000 miliardi in 10 anni.
  • Interesse dell’Italia a ospitare ITER nel Sud per accedere ai fondi strutturali europei.
  • Ruolo della Finmeccanica (Ansaldo) e dell’interesse nell’industria della fusione calda.
  • Mancanza di finanziamenti ufficiali negli USA per la fusione fredda.
  • Difficoltà nel pubblicare articoli sulla fusione fredda su riviste scientifiche tradizionali.
  • Posizione del laboratorio di fusione fredda all’ENEA in un “ripostiglio”.

Conclusioni (secondo le fonti):

Le fonti presentano un quadro desolante della ricerca sulla fusione fredda, descritta come una scoperta scientifica di enorme potenziale, ma sistematicamente ostacolata da interessi economici e politici consolidati nel settore della fusione calda (ITER) e dell’energia tradizionale. Nonostante la non perfetta riproducibilità degli esperimenti in questa fase iniziale, gli autori ritengono che l’esistenza di fenomeni anomali indicativi di una sorgente di calore non convenzionale dovrebbe giustificare un’indagine scientifica seria e finanziata, che costerebbe infinitamente meno degli investimenti nella fusione calda. La mancanza di tale indagine è attribuita a un boicottaggio intenzionale da parte dei poteri forti, che non sono pronti a gestire l’impatto di una tecnologia energetica rivoluzionaria ed economica. Le dichiarazioni sottolineano l’importanza di non ignorare le scoperte che provengono da singoli che vanno controcorrente, suggerendo che la fusione fredda potrebbe rappresentare una soluzione cruciale ai problemi energetici del pianeta.

Raccomandazioni:

  • Considerare la prospettiva presentata come una forte critica al sistema di finanziamento e validazione della ricerca scientifica, soprattutto quando sono in gioco interessi economici di vasta portata.
  • Approfondire la ricerca e gli esperimenti sulla fusione fredda, anche se in fase iniziale, con finanziamenti adeguati e un approccio aperto da parte della comunità scientifica ufficiale.
  • Valutare criticamente gli investimenti in progetti di fusione calda (come ITER) in rapporto al loro costo, potenziale efficacia e impatto ambientale, confrontandoli con le potenziali alternative come la fusione fredda.
  • Promuovere la trasparenza e l’indipendenza della ricerca scientifica dagli interessi economici e politici.

 

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